giovedì 2 novembre 2017

Usa 1: Partire non è mai facile



Ormai è più di una settimana che sono tornato e il nervoso ancora non sbollisce, quindi posso cominciare a buttare giù qualche cosa, tanto ormai ho capito come va a finire. Mai fidarsi di chi ha buona fama per tradizione, sono quelli che ti fregano meglio, sarebbe la morale della favola. Quindi cominciamo pure dal principio. Questa volta il viaggio aveva diverse motivazioni. Un anniversario importante da festeggiare, cosa che induceva ad una meta decisamente più onerosa di quelle mie consuete, il fatto che coincidesse col momento del famoso "foliage" di cui tanto ho visto in foto e di cui tanto ho sentito parlare, un insieme di componenti diverse ma tutte stimolanti, l'atmosfera del New England e del vicino Halloween, il favoleggiato Canada francese e non ultima la chicca di una scappata a Nashville, per una immersione total body nella culla della musica country. E poi sempre questo oriente, basta, andiamo un po' in giro per il mondo civile. Insomma un bel mix che mi aveva convinto da tempo nonostante non avessi trovato adepti ad unirsi a me, che non volessero lasciarci soli in una terra straniera dal linguaggio particolarmente ostico e in cui mi trovo sempre in grande difficoltà a capire e a farmi capire, si sa, con le lingue sono sempre in difficoltà, faccio fatica anche con l'italiano. 

Torniamo dunque alla partenza segnata da un tempo grigio e anonimo, privo degli entusiasmi che accompagnano di solito gli inizi delle grandi avventure. Forse era destino, ma la giornata era già cominciata male. Difficoltà a trovare il parcheggio vicino a Linate, abituato com'ero ad arrivare ad occhi chiusi da Mariuccia, il mio punto di partenza consueto di Malpensa. Qui la portiera posteriore dell'auto che non si chiude più costringendomi a lasciare per 24 giorni la macchina praticamente aperta anche se virtualmente custodita. Insomma c'era di che sospettare che l'inizio fosse segnato da indizi sfavorevoli, anche se gli aruspici non avevano segnalato niente di malevolo nel volo degli uccelli. L'autista che ci accompagna in aeroporto faceva il camionista e oggi, trasportare gitanti per cinque chilometri da S. Donato all'aeroporto, avanti e indietro gli sembra un divertimento se paragonato alla vita di smazzi che si faceva attraverso tutta l'Europa, dalla Norvegia alla Grecia, dal Portogallo alla Lituania. Sogna certo viaggi intercontinentali, vacanze al sole su spiagge di sabbia bianca e forse potrebbe anche permettersele se non ci fosse il fatto che è terrorizzato dall'aereo e quindi la sua meta fissa rimane la Brianza. Insomma ognuno ha i suoi problemi e questo è un altro motivo per cui stai più sereno se scegli di volare con chi ha da sempre la patente di puntiglioso perfezionismo meccanico.

Con buona ragione pertanto avevo deciso per il volo, di affidarmi ai tedeschi, tanto per essere più tranquillo, snobbando un altra compagnia di cui non farò il nome per carità di patria e che tra l'altro mi sarebbe costata anche una ventina di eurini in meno e non mi avrebbe obbligato a partire da Linate cosa che mi ha succhiato altri 40 eurini in più di parcheggio. Ma cosa sono pochi soldi di fronte alla sicurezza! Dunque, ali germaniche sulla cui efficienza e serietà non si mette dubbio. Allora vai con Air Berlin che, sebbene messa in difficoltà dai biechi petrolieri mediorientali non tradisce di certo le sue radici teutoniche. Forte di questa convinzione mi presento all'ora convenuta al bancone del check in con il mio bel biglietto in mano. Qui una spaesata fanciulla controllando il monitor mi pronuncia la fatidica frase: -Temo di doverle dare una brutta notizia. Il suo volo è stato annullato. - Basito e incapace di pronunciare alcunché ascolto la telefonata che rivolge ad altro ufficio annuendo con aria grave, dopodiché allargando le braccia recita: -Temo di non poter fare nulla per lei. La compagnia non può riproteggerla su alcun altro volo e credo, sebbene non sia ancora ufficiale, che anche il suo volo di ritorno sarà annullato. Per cui se vuole partire, vada a comprarsi un altro biglietto dove vuole e poi "sicuramente" la compagnia la rimborserà.- In pratica come si suol dire sono affari suoi. 

Ammetto che un caso del genere non mi era mai capitato e accuso violentemente il colpo. A questo punto si tratta di perdere tutto, prenotazioni, auto che aspetta a Boston e così via, quindi bisogna fare di necessità virtù e vado al bancone ticket dove con un largo sorriso da avvoltoi che aspettano la preda, mi servono su un piatto d'argento un bel biglietto sostitutivo andata e ritorno al doppio del prezzo che avrei a suo tempo pagato, con quella stessa compagnia allora snobbata. E' il karma che si abbatte con intento punitivo, è evidente. Rosicando amaro e rifiutandomi di farmi rovinare la festa dalla perfida valchiria, salgo col collo storto per la botta subita, offeso nell'onore e nel portafoglio, sul volo per Amsterdam, dove, data la ben nota efficienza nordica, i sistemi automatici per produrre la carta di imbarco non funzionano (se ancora non lo sapete ormai negli aeroporti bisogna farsi tutto da soli) e le bionde treccione, bianche coscelunghe, parenti delle loro colleghe confinanti, che mi hanno fatto il pacco, dicono che non possono farci niente e se non mi posso imbarcare, saranno cavoli miei.

E' proprio la giornata sbagliata. Leggermente innervosito e rimpallato da un bancone all'altro per tre volte, come nel più becero ufficio anagrafe d'Italia, mi impunto e chiedo con una certa veemenza che mi venga fornito il titolo di imbarco che ho profumatamente pagato. Finalmente la cicciona dalle carni lattee, evidentemente troppo stressata dal lavoro, che sogna di esporre le sue tettone flaccide a Rimini, si decide a stamparmi l'agognato cartoncino (che ormai è ridotto ad un foglietto di cartaccia) con procedura manuale (come una volta diremmo), fatica improba che tuttavia ottiene il risultato voluto e così stanco e nervoso salgo sul velivolo che mi porterà a Boston, durante il quale, forse per compensazione morale, mi viene addirittura fornito del materiale edibile che si riesce a trangugiare senza farselo andare di traverso, mentre mi guardo La mummia nuova versione per consolarmi degli eventi negativi. Che vuoi che sia mi posso permettere di dire mentre sorvoli l'Atlantico. 

Il paventato arrivo in terra americana sarà nuovamente pregno di difficoltà e problematiche? A tutta prima così sembra, dovendosi completare innanzitutto le operazioni di immigrazione, che potrebbero addirittura impedirti l'ingresso, di questi tempi e con queste facce distrutte dalla notte trascorsa sui comodi sedili della economy. Ma niente interrogatorio, anche qui tutto si fa ormai davanti alla impersonale macchinetta, sapendola usare naturalmente. Se no chiami l'abbondante mamie che ciondola a guardia di questa massa di questuanti barbari in arrivo da tutto il mondo e che dopo averti guardato con commiserazione (questi mediorientali ignoranti e forse terroristi, non sono neanche capaci a inserire informazioni in una macchinetta, oltre a non capire quello che con la mia chiara pronuncia gli dico), ficca il tuo passaporto nella fessura e preme un po' di tasti, tanto sembra che con la procedura ESTA per il visto ormai tutti i miei dati, incluse le mie dichiarazioni di non voler fare attentati o non avere intenzione alcuna di introdurre nel paese armi et similia, sono già nella macchina e quando arrivi davanti all'uomo nero che ti prende le impronte, ti dirà solo, squadrandoti dall'alto in basso se hai roba da mangiare nei bagagli e poi via libera. Oramai siamo negli States e anche se siamo un po' sversi, non ci ferma più nessuno.


SURVIVAL KIT

Parcheggio Linate - Costa quasi il doppio che a Malpensa. Io mi sono trovato molto bene con Rogoredo Park - 90 Euro per 24 notti (ma era in offerta). Servizio molto celere e preciso.

Volo - Come ho detto avevo scelto il volo AirBerlin LIN-DUS_BOS e ritorno per 430 Euro che è stato annullatosenza avviso ho dovuto comprare seduta stante un LIN-AMS-BOS a 870 Euro. Attualmente il Sito LolTravel con cui ho acquistato il volo ha iniziato la pratica dirimborso. Io ho anche scritto direttamente a Air Berlin che mi ha risposto con una mail che dice testualmente: Dear guests, airberlin has permanently discontinued its business. We would like to take the opportunity to thank all our guests and say “Tschüss, Auf Wiedersehen and Bye Bye”. Non ho parole per definire la correttezza tedesca. Già Lufthansa a suo tempo mi aveva fatto un odioso pacco per cuil'ho messa in black list, ma questo non me lo aspettavo. Se qualcuno ha qualche suggerimento in materia lo ringrazierò.

Visto - Per le visite turistiche è ora possibile la procedura on line ESTA. ad un costo di soli 20 Euro. Andare sul sito e seguire la procedura abbastanza semplice. Con questo pre-visto non arete problemi alla frontiera, perché in pratica siete già stati accettati. Con questo visto potete andare anche in Canada e poi rientrare. Se invece andate solo là dovete fare analoga procedura canadese, sempre on line.


5 commenti:

Simona ha detto...

Io mi sarei fatta venire una crisi isterica. Ho letto in questi giorni del delirio di voli cancellati di Air Berlin, più che altro ho letto richieste di aiuto da parte di chi ha acquistato il volo e si trova con carta straccia in mano. Spero che otterrai almeno un rimborso, ma il nervoso per aver dovuto prendere un nuovo biglietto al doppio del costo non te lo toglie nessuno.

barni ha detto...

Cioè, Air Berlin ti lascia a terra senza preavviso, forse non ti restituirà i soldi del biglietto e ti prende anche per il sedere con il suo messaggio? Sempre più simpatici questi teutonici, signori d'Europa...

Enrico Bo ha detto...

Vatti a fidare della Merkel, accidenti!

Enrico Bo ha detto...

@Cic hai per caso idea di come fare per cercare di ottenere un rimborso? I siti italiani a cui ho scritto non mi hanno neanche risposto

Simona ha detto...

Non saprei, ho letto che la compagnia rimborsa il biglietto in caso di cancellazione volo per un sacco di situazioni (meteo, disordini, guerre, ecc) e anche in caso di mancanza di manodopera o carburante. Bisogna vedere se il fallimento della compagnia rientra in questa circostanza.
In alcuni forum ho letto di rivolgersi al Codacons:/

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