giovedì 1 giugno 2017

Malaysia 32 - Nella terra degli Iban, i Dayaki del mare


La parte comune della Longhouse Mengkak



Sul Batang Ai
Le sterminate distese di palme da olio sono ormai alle nostre spalle, con la relativa fabbrica e la coda di camion carichi in attesa davanti ai silos di raccolta. Man mano che andiamo verso l'interno e si avvicina il confine col Kalimantan indonesiano, la foresta si è presa il suo spazio e viaggi in mezzo al verde sempre più fitto. Pensare ad una superficie grande due volte e mezza l'Italia, così selvatica ed impenetrabile fa una certa impressione. Ad un certo punto ti rendi conto di come le uniche vie per procedere in questo paese siano i fiumi, che scendono dall'interno con i loro enormi letti che devono convogliare volumi di acqua senza pari, scavando montagne, erodendo colline e formando una serie infinita di meandri che visti dall'alto paiono un dedalo di vie che si perdono nel verde, creando aree umide e paludose, ricche di vita selvatica, ma quasi invivibile per l'uomo. Qui la nostra specie è arrivata qualche migliaio di anni fa dal sud est asiatico continentale attraversando l'isola di Sumatra e queste genti sono rimasti in questo ambiente difficile e pericoloso, maturando culture simili che sono sopravvissute per millenni con poche varianti. I Dayaki si sono stanziati sulle rive dell'isola creando insediamenti palafitticoli e poi sono penetrati propio attraverso i fiumi verso l'interno. Erano detti i Dayaki del mare e qui sono rimasti per secoli in piccoli insediamenti con caratteristiche comuni, che poi ha creato tutta una galassia di gruppi etnici chiamati Iban, vicini tra di loro ma con caratteristiche peculiari. 

L'ingresso della longhouse
L'evidenza che più caratterizza questo popolo è la forma del villaggio che è costituita sempre da un'unica costruzione comune di grandi dimensioni detta longhouse, che in lingua locale si chiama Rumah Panjai. Questa sorge generalmente in alto su un'ansa tranquilla di un fiume, in modo da rimanere protetta dalle variazioni anche notevoli del corso d'acqua nella stagione in cui le precipitazioni diventano più copiose; stretta e lunga, può superare anche i cento metri di lunghezza. Qui vivono fino a una cinquantina di famiglie con un forte senso comunitario, ognuna delle quali ha un suo spazio privato costituito da un grande locale tramezzato in due o tre locali, una sorta di sala, dietro la cucina e infine, nello spazio posteriore, il bagno, che scarica al di sotto della palafitta direttamente nel fiume. Per tutta la lunghezza della costruzione, davanti alle camere, c'è la parte comune coperta, un lungo corridoio largo sei o sette  metri, nel quale si svolge la vita comune e in cui gli abitanti trascorrono la maggior parte del tempo, nei piccoli lavori manuali, bevendo o chiacchierando tra di loro. Altrettanto spazio della palafitta, una terrazza all'esterno, serve per contenere attrezzi, i prodotti agricoli raccolti e le gabbie degli animali, polli, anatre, maiali. Intorno, la foresta che si arrampica sulle rive scoscese, nei piccoli spazi piani, campetti strappati al bosco col solito metodo del taglia e brucia. In basso, sul fiume, un piccolo imbarcadero a cui si accede attraverso una scaletta di legno malferma. 

L'organigramma della longhouse
Queste palafitte sparse lungo i corsi d'acqua del Sarawak sono quasi duemila e mantengono uno stile di vita molto tradizionale, anche se oggi molti giovani, dopo la scuola rimangono in città dove ci sono altre aspettative, lasciando quindi una popolazione fatta soprattutto di anziani e di qualche bambino piccolo. Tuttavia resta forte in questa gente, che rappresenta comunque un terzo della popolazione del Sarawak, il senso di appartenenza alla sua comunità di origine, dove si torna spesso con la famiglia, nelle vacanze, per trascorrere del tempo con i propri parenti e dove ci si sente protetti e piacevolmente sereni. Ogni longhouse ha un capo eletto democraticamente ogni tre anni da tutti i componenti della casa, che elegge anche il vice ed i responsabili delle varie attività. Lui sarà il responsabile di tutto e decide anche nelle varie diatribe che possono insorgere tra chi vive nella casa. Questo capo è riconosciuto anche dal governo che concede una forte autonomia a queste tribù in base alle loro tradizioni ancestrali e gli passa uno stipendio di 800 R almese. Lui risponde al capo del fiume, eletto tra tutte le longhouses che ci sono sulle rive e che ha uno stipendio all'incirca doppio. Tutti poi rispondono ad un capo clan che raccoglie tutte le longhouse della provincia. Il fiume Batang Ai è uno dei più grandi da queste parti e penetra molto all'interno. Il grande lago artificiale che si è formato dopo la costruzione della diga negli anni 70, lo ha reso più tranquillo. 

La parte posteriore
Anche Ganie è di queste parti e quando viene qui ha sempre una certa eccitazione, come di chi torna a casa sua dopo un po' di tempo. La barca sottile risale la corrente da un paio d'ore quando si arriva ad una biforcazione del fiume e il panorama è davvero bello con queste rive ripide coperte di alberi alti fino a 40 metri, circondati da uno spesso sottobosco, che le rendono inaccessibili. La longhouse Mengkak sta lì, all'imboccatura di un piccolo affluente, l'Engkari sopra ad una insenatura, nella quale si allunga un pontile malandato. Molte barche attraccate, alcune ancora in buono stato, altre semi affondate o con le tavole ormai marce che non riescono più a impedire all'acqua di invaderne il fondo. Sarà la nostra casa per tre giorni. Qualche bambino ci aspetta e ci accompagna lungo la scala che porta alla lunga costruzione di legno che ospita 43 famiglie, un paio di centinaia di persone. Molti abitanti, quelli attivi per lo meno, sono ancora fuori, nei campi o a pescare e nello spazio comune ci sono solo gli anziani ed i perdigiorno che comunque ci accolgono con un certo calore, dopo che ci siamo tolti le scarpe alla porta d'ingresso, come si conviene all'interno della casa, in cui tutto lo spazio comune è ricoperto da stuoie. Aspettiamo che arrivi il capo villaggio che ci ospiterà a cena, anche se non abbiamo ancora ben capito dove dormiremo. Il sole scende dietro la curva del fiume, l'acqua diventa rosso scuro e una libellula blu non si decide ancora a posarsi sull'ibisco rosso che si allunga davanti alla finestrella.

Una farfalla

SURVIVAL KIT

Un campetto di pepe
Iban Longhouse - Esperienza imperdibile. Tutte le agenzie possono organizzare viaggi in questa area e programmare 2/3 o più giorni presso questo popolo. Le opzioni sono molte e ritengo simili tra di loro. La mia esperienza (tramite Ooo Haa Travel & Tours) è stata una permanenza di 3g-2n presso la Mengkak Longhouse a circa 2 h di barca sul fiume Batang Ai. Il costo è di circa 800 R a testa, comprensivo di tutto, auto, barche, guida, pasti, escursioni nella foresta e pernottamenti. Dovrete essere adattabili, in quanto si dorme nello spazio comune, si mangia per terra e bagno e doccia sono nel cortile, ma vale la pena passare alcuni giorni qui trascorrendo il tempo secondo i ritmi di questa comunità, ascoltando le loro storie, mangiando e dormendo con loro. Sarete quasi sicuramente solo voi, in quanto pochissimi scelgono questa opportunità da quando sono sorti alcuni resort sul fiume, sicuramente molto più comodi, ma che riducono il tutto ad una visita di un paio d'ore, praticamente un giro nello zoo. Fortunatamente mentre avvengono queste visite, generalmente gruppi di cinesi o giapponesi con guanti e mascherina, voi sarete in giro nella foresta. Oltre tutto questo ha tolto una fetta di reddito ai locali, che invece vi saranno molto riconoscenti per la permanenza che aiuta la loro economia di villaggio. Assisterete alle loro cerimonie e danze, ovviamente fatte a bella posta per voi, ai lavori di ogni giorno, l'uso della cerbottana e delle occupazioni della loro vita quotidiana, inclusa la bisboccia della sera con alcool di riso. Farete qualche trekking nella foresta risalendo il fiume e vivendo di quello che la natura può offrire. Soprattutto rimarrete in un posto dove non si può usare il telefonino che in ogni caso sarà scarico, data la mancanza di elettricità. Non perdetevi questa esperienza che potrebbe essere una delle più importanti del viaggio, contribuendo così anche a incrementare l'economia locale.


Sul fiume



Mondatura del pepe
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L'imbarcadero




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