martedì 15 marzo 2016

Cronache di Surakhis - La crisi allenta il morso

dal web by MightyGodofThunder
Paularius era preoccupato, molto preoccupato, preoccupato e incazzato per dir la verità. Le cose su Surakhis andavano migliorando, molto lentamente per la verità, ma di certo non poteva essere diversamente con il peso insostenibile che il malgoverno precedente durato oltre un secolo aveva provocato, però anche questa sensazione lievemente positiva che oramai molti cominciavano a percepire, creava un problema. Non erano più i bei momenti in cui tutto continuava a peggiorare e si poteva soffiare con forza sul sentimento antipolitico che aveva portato alla crescita dei vari movimenti di farabutti che aizzavano la folla degli Iloti e dei Cittadini Comuni al grido di Tanto peggio tanto meglio. I Krikkettini continuavano ad lanciare messaggi subliminali alla folla contro il premier mostrando le scie delle astronavi nel cielo che si incrociavano formando disegni infausti, chiaro segno della sua incapacità. 

Le Gilde dei ladri unite, che dopo una lunga ricerca tra coloro che non avevano mai lavorato in vita loro, avevano scelto la guida di un certo Morticini, un nullafacente cronico che campava di grida e urlacci, distribuendo ampolle di odio condensato alle squadracce che si bombavano prima di partire per le cacce agli Andromediani che si infrattavano attorno alle colline dello spazioporto prima di morire per la maggior parte nel deserto circostante. Per non parlare dei neonaz della Angurioni che promettevano olio di Biljka per tutti non appena avrebbero preso il potere. Già bisognava fare qualche cosa, continuava a ripetere tra sé e sé un Paularius furioso, passeggiando compulsivamente avanti e indietro sul suo tappeto di pelle largo quanto l'intera sala. Glielo avevano consegnato da poco, quel magnifico pathwork fatto di striscioline di pelle incrociate appartenenti a schiavi delle diverse razze presenti nelle sue miniere, puniti per non aver completato la quantità di prodotto giornaliero previsto. 

Adesso che la nuova legge lo consentiva, se ne poteva confezionare quasi uno al mese di quei magnifici oggetti. Si fermò ad ammirare i bei disegni che la varietà cromatica tra le pelli delle tante razze diverse che popolavano al sua miniera, consentiva alla fantasia dell'artigiano. Gli erano sempre piaciuti gli oggetti di pregio; apprezzare l'arte e la bellezza era sempre stato un merito di chi comanda. Per il popppolo è meglio l'ignoranza bruta, quella che ti consente di farlo scatenare su un supposto nemico comune da inventare di volta in volta. Certo puntare tutto sull'invasione degli Andromediani era stata una buona mossa. La gente li odiava già di per sé, un po' perché puzzavano di naftalina specialmente quando arrivavano già morti nei serbatoi vuoti delle spazionavi, un po' perché con tutte quelle braccia si sapeva che avevano la possibilità concreta di toccare il culo alle femmine non appena possibile e poi orinavano dappertutto, quando non avevano un cesso a disposizione. 

E alle loro femmine ci tenevano molto i cittadini di Surakhis, guai se gliele violentava qualcun altro. I diritti acquisiti sono tali e non si discutono, manca solo più che arrivino i mangiatori di Muse a metterli in dubbio. Un Sardar bussò alla porta con un messaggio che arrivava dalla piazza. L'accordo da lui suggerito era andato a buon fine. Alle prossime elezioni Krikkettini e Gilde avrebbero puntato sugli stessi candidati nelle diverse piazze. Insomma se un po' la fortuna, un po' la crisi interplanetaria avesse dato una mano a far andar male le cose, ce la potevano fare a far fuori il premier tra non molto, sempre che i suoi stessi compari che avevano formato la setta interna degli Avvelenatori, non ci avesse pensato prima, risparmiando a loro la fatica. 

E poi, finalmente un luminoso avvenire, fuori finalmente dal sistema Intergalattico, sfacelo economico garantito per il pianeta e finalmente tutto il popppolo mandato a faticare in miniera tramite la santa istituzione del Lavoro Gratuito. Chissà se a quella massa di imbecilli si sarebbe potuto far andar giù anche la clausola di portarsi la sbobba da casa a loro carico. Si poteva sempre dar la colpa alle banche o alla Monsanto Intergalactic.

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