lunedì 26 ottobre 2015

Timbrare in mutande



Quando si parla di corruzione e di corrotti nel nostro paese il pensiero corre subito alla massa degli scandali che coinvolgono ogni giorno il tessuto civile pubblico e privato del nostro paese. Il tutto è corredato da una indignazione tanto forte e tanto globale da parte dei cittadini che riesce incomprensibile capire come mai queste cose debbano reiterarsi continuamente. Ma se tutti si scandalizzano così tanto, come mai il giorno appresso emergono nuovi e più pesanti o ridicoli casi?. Poi se osservi con calma vedi che quelli arrestati oggi erano i più feroci verberatori della morale ieri e questo a tutti i livelli. Gli impiegati sanremesi erano in prima linea a denunciare gli scandali romani e questi gli scandalizzati critici di quelli siciliani, orripilati a loro volta da quanto accade a Milano e così via in una catena di Sant'Antonio senza fine. La realtà è che sono gli Italiani in primis a essere corrotti e corruttori in nuce. Perché la corruzione e l'evasione fiscale che viaggia a seconda di chi fa i conti tra i 100 e i 200 miliardi non la fanno i sempre tirati in ballo grandi evasori da milioni di euro o i furbi totali con centinaia di immobili abusivi o non denunciati, ma i milioni e milioni di semplici cittadini che non si fanno fare la fattura dall'idraulico o dal dentista, per evadere qualche decina di euro di IVA, i milioni  di persone che non fanno il vaucher alla donna delle pulizie che viene una volta alla settimana o il professore che dà qualche lezione privata. 

Questi sono i più indignato di tutti. Gli stessi sanremini indicati al pubblico ludibrio, si autoassolvono in massa, senza mezze misure. Ad ogni cosa c'è una giustificazione, anche non del tutto peregrina, ovviamente. Le cifre si formano attraverso questi grandi numeri e tra questi si situano quelli che poi protestano contro il malaffare della politica che esprime soltanto la media del paese, magari addirittura un po' meglio. Naturalmente se dici queste cose scatta il meccanismo di minimizzazione e di difesa, del sono mica il più fesso, cosa vuoi che sia con quello che fanno a Roma, sono autorizzato a farlo perché di tasse ne pago già troppe, se le pagassero tutti ne pagherei di meno. Tutte sacrosante balle. La prova di questo è data dal grande successo di quei partiti che per esempio predicano la morte di Equitalia, grillini, salviniani, fatelli vari, che raccattano voti strizzando l'occhio alla stragrande maggioranza silenziosa dei piccoli e sterminati evasori che vedono come fumo negli occhi questo organismo, l'unico attraverso il quale almeno qualche cosa si raccoglie. Un'altra prova interessante è quella del canone RAI che mezza Italia non ha mai pagato. In Francia ad esempio, da sempre ti arriva regolarmente in bolletta e nessuno fa una piega. Qui appena è stato proposto c'è la levata di scudi, ovviamente con scuse pretestuose e distingui vari, solo per non ammettere che si vuole continuare a non pagarlo. 

Qualcuno alza la mano e reclama di essere onesto al cento per cento, gratta un po' e vedi che effettivamente quello non ha avuto l'occasione di non esserlo. Non c'è vera controprova insomma. Allora è proprio nella genetica italiana questa deviazione del DNA che costringe al malaffare? Io non credo. E' insita invece nell'uomo in generale. Nella sua corsa evolutiva all'affermazione della specie che sempre premia il più astuto e prepotente, questo gene può essere solo mitigato dalle regole e dalla efficienza con cui le regole vengono fatte rispettare. In quei paesi dove questo funziona meglio e risulta meno esserci corruzione ed evasione, non è perché gli abitanti abbiano una morale più ferma e dignitosa, ma è perché il sistema si autodifende meglio, c'è certezza di punizione ed i meccanismi sono tali da rendere meno conveniente delinquere. Io credo che sia soltanto questo "calcolo" inconscio che produce alla fine una situazione di miglior funzionamento della macchina all'interno dello stato. Diversamente continueremo ad indignarci dei ladri pubblici con l'idraulico che intasca il nostro contante, mentre lui si lamenta delle troppe tasse che paga e quei partitucoli che ci speculano sopra continueranno ad ingrassarsi e ad impedire che si riescano a fare leggi efficaci. 


PS. Ma poi alla fine, a parte il buon gusto, è vietato andare a timbrare in mutande?

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