martedì 23 settembre 2014

Mozambico 1 : I motivi.

Milano - Maputo 2014
Dunque rieccomi qua, nel calore del focolare domestico, con la voglia di raccontarvi un po' di questo Mozambico, un paese un po' fuori dai giri consueti e che non si offre facilmente. Insomma devi andartelo un po' a cercare. Così partiamo dalle motivazioni che hanno condotto a questo viaggio. Ad Alessandria c'è una Onlus che si chiama ICS, potete dare un'occhiata al sito qui, che senza troppi clamori e tra mille difficoltà, raccoglie qualche soldino con manifestazioni come la Stralessandria e utilizza anche i fondi messi a disposizione per statuto dall'Azienda che riscuote i soldi delle bollette dell'acqua, l'AATO e che vengono impiegati in progetti che hanno come tema l'acqua in paesi particolarmente disagiati. Uno dei soci volontari che aveva operato molto in Mozambico, riuscendo a costruire a Mitava due scuole, un pozzo ed una biblioteca, il mio concittadino Roberto Nani, è purtroppo mancato a dicembre e si trattava di mandare avanti il suo lavoro, essendoci a disposizione i soldi per fare altri tre pozzi. Si è trattato dunque di andare sul posto per far partire l'operazione. 

Grazie agli amici Silvio e Pierangelo, altri due bei soggetti di pensionati che non vogliono rassegnarsi ad andare a giocare a bocce e grazie alle loro competenze di cooperazione e di lavori di ingegneria idraulica, direi che sta tutto andando a buon fine. Io come al solito sono un imbucato che cerca di relazionare al meglio quanto succede, anche se è facile credere di capire tutto in fretta, quando invece la complessità dei problemi, richiederebbe più riflessione e anche la capacità di lasciare sempre spazio ai dubbi più che alle certezze. Il fatto è che chi è entusiasta le cose le fa davvero, anche quando sono difficili, mentre chi si ferma troppo a pensare, rischia come me, di essere sempre come una (grossa) zecca che si fa portare in giro sulla schiena di un cane, che lui sì, si muove qua e là come un dannato ed alla fine i tartufi li trova sempre. Comunque nei prossimi giorni cercherò di raccontarvi un po' di cose di questo paese, che fa tanta fatica ad agganciarsi alla crescita mondiale e che anche nella stessa Africa dei disperati, è un po' in coda al gruppo ed arranca per cercare di mettersi in pari almeno con la retroguardia, tra contraddizioni pesanti, difficoltà naturali, storia recente contrastata, politici d'assalto e mali endemici africani presenti in tutta la loro epidermicità. 


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3 commenti:

Unknown ha detto...

Come Haiti, coi suoi schiavi ribelli prima e il suo negro Henri 1er Roi Christophe con poi — per ultimi non ultimi e con gli USA — François Duvalier Papa Doc e suo figlio l'obeso Jean-Claude con i loro tremendi Tonton Macute che io vidi sfilare colt45 calcio madreperla Port-au-Prince anni settanta, così il Mozambico, i portoghesi miserandi soldati disperati anch'essi, e FRELIMO e RENAMO, messi fuori da ogni globalbusiness

Un saluto, nobile (grossa) simpatica zecca senza cane che la porti e giramondo

Enrico Bo ha detto...

vedo situazioni comuni e conoscenza varia di tristezze pesanti. Il mondo è vario , ma in basso accomuna la stirpe Caina e Abele succhia dalla tetta di latte e miele. Abbraccio forte caro e prometo di non pungerti, né inocular qualcosa (Ebola incomba).

Unknown ha detto...

Pinzami pure, Enrico: ci si alimenta a scambio
Io sono acaro che va, sedentario vagabondo, foglia in foglia che cresca un verde mai autunno sugli alberi a radice degli accade

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