venerdì 15 agosto 2014

50 + 1 motivi per andare in Albania

La pista per Okrit

Anche questa volta, a conclusione delle chiacchierate sull'Albania, che vi ho proposto da un mesetto a questa parte, vorrei darvi una piccola serie di motivazioni che potrebbero spingervi a visitare questo paese, un po' trascurato, ma dalle grandi potenzialità turistiche. Di sicuro ne dimenticherò molte e gli amici che ho conosciuto laggiù non me ne vorranno, ma il turista è così, un po' troppo entusiasta, un po' troppo superficiale e bisogna prenderlo com'è, d'altra parte, il cliente ha sempre ragione. 


  • Trovare il porto giusto per imbarcarsi e visitare Ancona, città dai pochi turisti e dai tanti punti di interesse.
  • Mescolarsi a chi torna su un traghetto di emigranti e immaginare storie.
  • Godersi i battibecchi alla buona alla dogana in attesa del visto
  • Guardare i palazzi colorati della nuova periferia di Tirana
  • Passeggiare nel Bazar di Kruja, indugiando tra i negozietti con vecchie porte di legno e calpestando antiche pietre.
  • Ascoltare la pace che spira in una tomba di dervisci, guardando la valle dalla sua balconata
  • Fare considerazioni sui rapporti tra cristiani e ortodossi
  • Passeggiare nel centro di Tirana, tra architettura fascista, comunista e moderna
  • Fermarsi ad ammirare il soffitto affrescato della moschea di Tirana
  • Farsi una pantagruelica cena di pesce al ristorante del mercato di Tirana e poi bere un bicchiere di raki forte in uno dei piccoli bar attorno alla piazza.
  • Ascoltare storie sul regime
  • Confondersi tra i paesaggi della montagna tra laghi blu e foreste
  • Osservare una donna in nero col velo bianco che accompagna il mulo carico di fieno
  • Fermarsi per una birra in un bar di paese
  • Passare da un bunker all'altro tra rocce e colline
  • Gustare ricotta e peperoni tiepidi in una casa isolata tra i monti
  • Seguire una pista nascosta per trovare un ponte romano perduto tra gli alberi
  • Osservare la superficie di piombo del lago di Okrit
  • Passeggiare sul lungolago tra fumi di griglie e orchestrine balcaniche
  • Camminare tra le mura antiche di El Bassani cercando cocci di anfore senza calpestare le tartarughe
  • Cercare di spiegare ad una contadina perché fotografi i vecchi tralicci di un pozzo di petrolio esaurito
  • Sentire i tuoi passi sul selciato bianco della cittadella di Berat
  • Fermarti a guardare le icone del museo della città nell'antico convento
  • Ammirare dall'alto i quartieri ottomani di Berat
  • Camminare nelle gole dell'Osum e le sue acque di smeraldo
  • Stupirsi delle scritte mussoliniane sulle casermette di Permet
  • Mangiare cinghiale con cipolle e cosciotto di capretto da Antigonea 
  • Perdersi tra i paesini di minoranze greche e rumene e scoprire una chiesetta abbandonata piena di pipistrelli
  • Pranzare a casa di qualcuno chiacchierando di vecchie storie di guerra e di alpini 
  • Bere un caffè turco sotto un pergolato di uva e ascoltare l'urlo delle cicale
  • Sentire storie di Byron e di Ali Pashà
  • Comperare del miele da un pastore tra le montagne
  • Rimanere attoniti davanti alla pietra di Gjirokastro e girare nella fortezza, nel bazar, tra le case
  • Guardare la valle dalla terrazza della casa di Zakate appena illuminata dal sole del mattino
  • Bere l'ayran fresco offerto dalla moglie di un pastore
  • Scendere in macchina lungo il greto di un torrente
  • Farsi un fritto di pesce davanti al blu di Porto Palermo
  • Scendere lungo una pista impossibile per arrivare ad una spiaggetta solitaria
  • Camminare lungo le scalette ed i vicoli di un paesino a picco sul mare, tra fiori, chiesette, asini e ulivi
  • Mangiare pesci alla griglia fino a scoppiare in un ristorante sulla riva del mare
  • Crogiolarsi al sole sulla spiaggia guardando la sagoma di Corfù che si fonde con l'orizzonte
  • Perdersi tra le colonne e le costruzioni in rovina di Butrinto
  • Mangiare una trota alla griglia vicino al torrente dell'Occhio Blu e guardare le ragazze che si tuffano ridendo
  • Chiacchierare coi poliziotti di pattuglia che ti fermano e ti fanno andare via sorridendo
  • Aspirare profondamente i profumi della macchia e della montagna
  • Rimanere attonito davanti agli affreschi di una chiesetta di paese
  • Girare in fuoristrada tra lagune, spiagge deserte e attraversare il mare in auto per raggiungere un antico convento
  • Guardare un airone cinerino che plana sull'acqua della laguna che ha visto le gesta di Antonio e Pompeo
  • Fotografare di nascosto una sposa vestita da meringa circondata da damigelle in rosa bonbon
  • Guardarsi l'ultimo tramonto dalla collina più alta di Durazzo
  • Rimanere sul traghetto ad aspettare con tristezza che la riva scompaia all'orizzonte
Anche questa volta ho cercato con malizia di convincervi, come avrete capito e di indurvi al viaggio. Spero di avervi quanto meno mossi a curiosità. Nei prossimi giorni parleremo ancora di un paio di libri che vale la pena leggere prima di partire o anche meglio durante il viaggio, se ne avrete il tempo. Per il riassunto dei dettagli pratici preparerò la consueta pagina dedicata. Poi passeremo ad altro.




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