lunedì 17 giugno 2013

Decreti per il popolo? Elementi di economia politica 10.


Ieri l'annuncio. E' stato partorito un decretone, così pieno di provvedimenti che rispondono ai desiderata che il mondo economico chiedeva a gran forza, da essere accolto da un plauso generalizzato, in particolare per quelli rivolti alle richieste più populistiche e sentite dalla folla, quasi che si volesse dire: ecco qua facciamo ciò che ci chiedete per il solo fatto che li chiedete, grilli impazziti compresi. E tutti in coro a dire che, anche se ancora non è molto, almeno sono state fatte cose di cui si sentiva forte necessità dalla base. Tra tutti il tarpare le ali ad Equitalia e l'impedire il pignoramento della prima casa. Qualcuno forse non è contento? Cosa c'è di più odioso della piovra insaziabile, dello sceriffo di Nottingham che succhia il sangue ai poveri e della deprivazione dell'intoccabile Grahal che in Italia è la prima casa? Il fatto è che bisognerebbe avere almeno la capacità di andare al di là del baccanale che si scatena quando si ghigliottina il potente di turno e la folla urla e schiamazza sotto il patibolo. Bisognerebbe almeno avere la forza di pensare che, siccome ogni provvedimento produce un effetto naturale, è bene capire quali saranno in generale le conseguenze di questi atti e capire se sono un bene per il paese ed anche per coloro stessi verso i quali sono diretti. Esaminiamo il primo. Equitalia è un ente pubblico incaricato della riscossione delle imposte secondo le leggi ed i regolamenti dallo stato, che semplicemente applica al fine di svolgere la funzione per cui è stato creato e che non decide in alcun modo la loro entità o modalità di prelievo. 

Il poppppolo ululante dimentica che nel nostro paese è sempre stato difficilissimo riscuotere le tasse, anzi ci sono stuoli di consulenti ed azzeccagarbugli che studiano, attenzione, non per gli evasori, ma per quelli che le tasse le pagano, ogni sistema lecito per pagarne il meno possibile, dilazionarne il pagamento o studiare la strada per rendere il più difficile possibile la riscossione stessa, attraverso il complesso sistema dei ricorsi e così via, tanto è che anche nel recente passato, la scoperta dell'evasore più infingardo veniva poi vanificato dalla difficoltà di esigere il maltolto, dovendo nella maggior parte dei casi addivenire ad una transazione delle cifre evase per poter recuperare qualche cosa. E' questo sistema, unito ai condoni sistematici che ha incentivato al massimo la forte evasione italiana. Poi, saggiamente, è stata studiato un sistema di sanzioni pecuniarie e modi coercitivi che riuscivano, in parte eh, non facciamoci illusioni, a rendere un po' meno conveniente il traccheggio, migliorando notevolmente il recupero delle somme, di chi non paga intendiamoci, perché chi fa il suo dovere, di problemi non ne ha affatto. Il tutto con un costo di esazione attorno all'8%, che rimane comunque ad una società dello stato. Orbene, di certo tutto è migliorabile e le storture esagerate devono essere corrette, ma il partito o i partiti dell'evasione, che sognano un paese dove chi può evade alla grande alla faccia di chi viene spolpato alla fonte, che giustificano comunque l'evasione in quanto vista come vessazione gratuita e comunque sempre esagerata a prescindere, vedono come fumo negli occhi ogni sistema che riesca a riscuotere con efficienza, così come i controlli a tappeto agli infingardi dello scontrino, che invece hanno mostrato una efficace deterrenza e hanno lavorato a fondo per screditare e distruggere le basi fondatrici del sistema Equitalia, sostenuti non si capisce bene perché, anche da forze nuove e rivoluzionare che casomai dovrebbero volere proprio il contrario e cioè che le tasse le pagassero tutti. 

Distruggere dunque Equitalia tarpandone le possibilità di esazione (sanzioni, more e così via) sostituendola con i privati, che non si capisce in base a cosa, dovrebbero essere più a favore del cittadino. Più efficienti? Ci sono già i primi risultati. In provincia di Alessandria, di poco tempo fa la notizia che una Agenzia di esazione privata è sparita con milioni di euro incassati. Sempre in provincia una nuova entità privata comunale costa un prelievo del 30% su quanto incassato invece dell'8% del precedente vampiro. Una efficienza davvero non comune. Quanto alle regole eliminando o minimizzando la sanzione di mora, vedremo quanti si decideranno a pagare il dovuto se potranno decidere di pagare tra dieci anni la stessa cifra di oggi. Un grande risultato per la lotta all'evasione. Complimentoni. Veniamo all'altro provvedimento, certo di natura morale e sociale. Con che cuore togli la prima casa a chi non può pagare i suoi debiti? Verissimo. Veniamo alla naturale conseguenza. Vi faccio una domanda. Mi sapreste indicare il nome di una qualunque banca, finanziaria, ente erogatore, che ad una coppia che si presenterà da adesso in avanti a chiedere un mutuo per comprarsi un alloggetto, presterà loro soldi sapendo che se per qualunque motivo, costoro decideranno di non restituirli, non potrà rivalersi su nulla? Qualcuno di questi mutui verrà ancora stipulato? La regola economica prevede che chi chiede soldi a prestito dia una qualche garanzia che lo restituirà. Quello che ha provocato il disastro di questi anni è da tutti indicato con sicurezza nella bolla dei mutui subprime, che significa, se qualcuno lo ha dimenticato, che i soldi venivano prestati anche a chi aveva poche possibilità di restituirli, pur avendo come garanzia la casa stessa. Pensate un po' chi presterà soldi senza avere neanche questa garanzia. Forse voi? Con questo decreto si uccide definitivamente il settore dei mutui, un'altra mazzata al settore immobiliare già agonizzante. Proprio nello stesso decreto che si propone di aiutarlo e farlo ripartire. Eppure tutti applaudono. Davvero difficile da capire. Come sempre la serietà non paga.


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