mercoledì 29 agosto 2012

Recensione: A. Pérez-Reverte - Il giocatore occulto.

Ancora letture estive. Questa volta un buon noir, con il pregio di avere, per chi lo gradisce, le classiche connotazioni del romanzo storico, documentato e preciso. Aggiungi che Pérez-Reverte è un discreto scrittore e ecco bello e pronto un 600 pagine di avventura, intrigo, violenza, cadaveri spolpati, dame tremebonde, corsari e via discorrendo. La vicenda si svolge durante l'assedio di Cadice che le truppe napoleoniche hanno posto nel 1811, poco prima che la stella del Corso cominciasse a decadere. Da un lato un capitano preoccupato solo di riuscire a far combaciare la scienza balistica con il risultato che le bombe che tira sulla città abbiano l'efficacia ricercata, dall'altro un cupo commissario di polizia pronto a tutto pur di risolvere un intricato caso, un serial killer che trucida ragazzine sedicenni. C'è un rapporto misterioso, morboso tra bombe e cadaveri. Sullo sfondo, la città e i suoi abitanti per cui la guerra procura fastidi sopportabili, ma anche occasioni di affari, perché tra la vita e la morte solo questo conta, gli affari. 

Affari importanti che si intrecciano nella società gaditana tra navi che arrivano dalle Americhe in rivolta e navi da corsa che cercano di intercettarle e l'arrivo o meno di una di queste può distruggere una famiglia o darle ricchezza. La guerra rimbomba sulla sfondo, una guerra fatta di fango, di pidocchi, fame e cancrena. La città guarda la baia in attesa che tutto finisca e si riannodino le fila della vicenda e ogni cosa torni al posto che le spetta per diritto di nascita. Inglesi e spagnoli contro francesi, due mondi a confronto. Repubblica, libertà e occasioni per tutti contro nobiltà, certezza dello status, importanza della posizione, in cui le idee liberali si fanno strada a fatica cambiando qualcosa per far rimanere tutto come prima. I poveracci a far la fame nelle bettole del porto, le prostitute a vendere quel poco che hanno da vendere, le nobildonne a nascondersi dietro i ventagli e le mantiglie, lanciando occhiate infuocate a marinai dai capelli lunghi e dagli sguardi sognanti. Diciamo che ti fa proprio venir voglia di andarla a vedere, questa città circondata dalle mura che hanno resistito a Napoleone.


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!