venerdì 31 luglio 2009

Vitamine e oligoelementi sì! Grassi e zuccheri no.

Oggi la giornata è cominciata bene. Un titolo del giornale mi ha subito aperto il cuore e mi ha fatto considerare come non sia sempre vero che i giornalisti scrivano delle varie cose di cui non capiscono quasi nulla, seguendo solo il vento e la moda del momento. Infatti a pagina 12 della Stampa di oggi campeggiava un bel :”Il biologico? Fa bene solo a chi lo produce”. Un articolo equilibrato che finalmente evidenzia un importante studio inglese che mette insieme i risultati di 50 anni di ricerche sui cibi cosiddetti biologici confermando quello che già sanno benissimo tutti coloro che hanno verso il problema un approccio non parareligioso, new age o semplicemente fideistico e cioè che non emerge prova di alcun beneficio per la salute dal nutrirsi con alimenti cosiddetti biologici. Non solo ma anche alle prove organolettiche, non si evidenzia nei test ciechi alcuna differenza considerabile rispetto agli alimenti derivanti da agricoltura tradizionale. Naturalmente tutto ciò non ha alcuna importanza per i veri credenti che continueranno a pensare di spendere bene il loro denaro in questa direzione e non è addirittura escluso che un effetto placebo li faccia anche sentire meglio. Le reazioni stizzose provengono di più da coloro che su questa religione ci marciano e fanno affari e sono quindi preoccupati che ci sia al problema un approccio più ragionato o almeno interessato a distinguere tra le frasi fatte e i fatti. Che poi questa industria sia particolarmente prospera in Italia, mi sta benissimo, specialmente se contribuisce a far vendere all’estero qualcosa, visto che da noi di inventiva ce n’è parecchia e quella scientifica sembra non interessare al potere costituito e non merita investimenti. Se si riesce a rifilare per il mondo la polenta “biologica” ricca di aflatossine cancerogene, con la scusa che ha il sapore del buon tempo antico, mi sta benissimo, basta che non la rifilino a me (l’altro giorno ho dovuto rifiutare cortesemente in un ristorante un pane fatto con farina biologica garantita sulla parola, tra la meraviglia della ristoratrice, che certo non ha colpe, se lo piazza meglio, ben fa a rifilarlo ai suoi avventori, ben contenti). Come sempre sono felice se c’è spazio per tutti, basta che non limitino il mio, imponendo a furor di talebanesimo luddista divieti di produzione e soprattutto di studi e di indagine seria su biotecnologie, OGM e che sui media riescano a trovare spazio anche quelli si avvicinano al problema in maniera seria e non solo con le chiacchiere. Da una parte un approccio scientifico, dall’altra uno scritto di chi dice, sic “i cibi biologici sono prodotti derivanti da tecniche di coltivazione o allevamento che rispettano la natura, bandendo l’utilizzo di qualsiasi additivo chimico. Questo permette di ottenere prodotti gustosi, sicuri e nutrienti perché ricchi di vitamine, sali minerali e oligoelementi. Lo studio inglese nega questo aspetto (ma quando mai?) perché cerca l’introvabile, la presenza di più proteine, grassi o zuccheri!”. Mi sono permesso di mettere in grassetto quelle che per questa religione sono le parole buone e in corsivo quelle che sono considerate parole cattive, il male da evitare, anzi da bandire con anatema, basta con le proteine, i grassi e gli zuccheri e avanti con gli oligoelementi e le vitamine. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere, un riso amarognolo, ma così va il mondo. Quasi quasi, vado ad attaccare alla bacheca del bar l’articolo. Ma chissenefrega, se uno ha piacere di pagare il doppio per mangiarsi le pesche mezze marce, saranno affari suoi, no?

7 commenti:

bacillus ha detto...

Ottimo post, Enrico. Chiarissimo. Io ho poco da commentare. Sono perfettamente d'accordo con te.
Ce l'hai un indirizzo e-mail? Ti giro due mail che ieri e l'altro ieri ho mandato alla trasmissione Fahrenheit di Radio 3 e che il conduttore Felice Cimatti ha letto in diretta (immagino destando sconcerto in molti ascoltatori).

bacillus ha detto...

A proposito. Prova a leggere quanto La Repubblica di oggi dedica all'argomento. Sensazionale...

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Enrico, vai a leggere questo post:
http://fabristol.wordpress.com/2009/07/30/acqua-biologica/
e concorderai con me nel dire che c'è poca differenza con l'acqua di Lourdes.
Ciao.

Enrico Bo ha detto...

Sono tutte cose su cui è facile concordare tra esseri pensanti.

enricobo2@tin.it
aspetto le mail

Unknown ha detto...

Da sottoscrivere in pieno. Ma si sa, la scienza non ha seguaci e gonzi e fanatici saranno sempre inconvincibili; l'importante è che non soffochino gli altri.

ParkaDude ha detto...

Caro Enrico,

da assoluto profano dell'argomento, ti vorrei chiedere... dunque, di base, cosa significa per la legge "biologico"? Voglio dire, non dovrebbe essere privo di pesticidi etc.? Voglio dire, a parte le proprieta' organolettiche e nutrizionali.

Te lo chiedo in sincerita' e non per fare polemica. Tra l'altro sai benissimo che dove vivo io il cibo "bio" non esiste; o meglio, esiste importato dall'Europa e dall'Australia con prezzi che non ti dico!

Enrico Bo ha detto...

@Parka - wiki dice:
L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario).

Come vedi in Interventi limitati e salvo quelli ammessi,ci sta tutto ed il contrario di tutto, anche perchè, come sa bene chi ha un fruttedo e se non gli da niente di frutta non ne mangia, salvo qualche schifezza mezza marcia. Comunque è un discorso lungo e complesso, dove si possono dire tante menzogne semplicemente dicendo delle mezze verità. Per approfondire dai un'occhiata al blog di bressanini :http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/ che è un'autorità in materia.

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