venerdì 10 luglio 2009

My friend Moby Dick 2

Poichè vedo che da Bressanini continua la polemica sulla balena, vorrei anch'io ritornare sull'argomento, ma siccome i giorni passano e la disposizione d'animo non è più quella che mi aveva condotto a raccontarvi del mattatoio di Hvalfiordur, sono sufficientemente sereno per vedere e raccontarvi le balene che ho visto, da un altro lato (oddio, è comunque sempre meglio mettersi dal lato giusto con questi animali). Dunque c'è un posto magico in Sud Africa, paese che mostra aspetti di fascino raro e a cui ritengo si debba guardare con attenzione. Dopo aver visto tutti gli animali di cui Piero Angela vi aveva mostrato il preview, percorrete la Garden Route, una strada panoramica strepitosa che scivola tortuosa lungo la parte della costa meridionale con una serie di baie e cale tra il mediterraneo e l' oceanico. Dopo avere approfittato delle ostriche di Knisna e di Mossel Bay, un nome un programma, arriverete ad Hermanus, il luogo magico appunto. Qui, da luglio a novembre, prenderete alloggio in un alberghetto che si affaccia dritto sulla baia. Dopo una cena a base di rosse e spesse bistecche di struzzo, animale dagli occhi dolci e dalle ciglia lunghissime, riposerete tra lo sciabordio delle onde. Al mattino sarete in terrazza, ma non riuscirete a concentrarvi come meriterebbe sulla colazione ricca di uova, frutta e altre suggestioni locali, ma con la forchetta a mezz'aria non potrete staccare gli occhi da quello che succede a pochi metri, e ripeto a pochi metri da voi. Nel profondo golfo si radunano in questi mesi centinaia di gigantesche balene australi e megattere per avere i piccoli dell'annata e ogni mattina ne potrete vedere diverse (anche decine) che giocano, probabilmente per contratto, per voi, saltando sull'acqua, immergendosi di botto, dando grandi colpi di coda a sollevare fontane e schizzi di spuma, mettendosi in posizione verticale con il gigantesco muso alzato verso il sole come quella che ho fotografato o accompagnando il piccolo quasi fino alla riva fatta di massi rocciosi per fargli conoscere quei personaggi a due zampe abbarbicati agli scogli, che allungano le mani per cercare di accarezzarne il muso o tastarne la tenerezza della carne, promessa vaga di bistecca futura. Uno spettacolo che va in scena tutti i giorni e a cui non si resiste, un circo unico ed esclusivo per il quale non si vorrebbe mai lasciare questo posto, una droga che dopo una sola assunzione ti assuefa e ti costringe ad averne ancora. L'uomo è fatto così, si mangia di gusto il prosciutto, la bistecca e l'aragosta, ma se vede due occhioni dolci, poi gli rimane una remora psicologica e se decide di rifiutare una fonte di proteine si sente autorizzato a promuovere una crociata contro chi non ha subito il contagio della tenerezza. Comunque non turbatevi troppo, pare che la carne di balena sia ormai fuori moda in tutto il mondo, i magazzini giapponesi sono pieni di tranci invenduti e i balenieri islandesi, chiedono contributi statali per sopravvivere. Il problema etico come sempre, viene risolto automaticamente, non da una decisione consapevole ma dagli eventi e come l'entropia, pare che anche le balene aumentino di numero oltrechè di peso.

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